WELCOME ( Welcome, F 2009)
DI PHILIPPE LLORET
Con VINCENT LINDON, FIRAT AYVERDI, Audrey Daana, Derya Ayverdi.
DRAMMATICO
DI PHILIPPE LLORET
Con VINCENT LINDON, FIRAT AYVERDI, Audrey Daana, Derya Ayverdi.
DRAMMATICO
Un intento praticamente impossibile, il tentativo di opporsi a logiche crudeli che la sorte impone, il titanico sforzo di un ragazzo di contrastare l'infamità dello status delle cose: un profugo curdo, già bastonato dal destino che lo ha fatto nascere come membro di una minoranza di cui è stato programmato lo sterminio che dalla Francia di Sarkozy (anch'egli di provenienza mica indigena, ma sostenitore di una politica antistraniero che a certo nazionalismo di destra piace tanto) vorrebbe raggiungere a nuoto l'Inghilterra l'amata non potendo con altri mezzi:l'ex nuotatore di talento Vincent Lindon lo incontra, e non ce la fa a non cercare di aiutarlo, scuotendosi da una vita alla deriva, senza più entusiasmi, in via di separazione dalla moglie che ama ancora ed è arrabbiato con se stesso per non averglielo saputo dimostrare. "Welcome" è un film molto figlio dei tempi, e meno male: in una società presuntamente evoluta e aperta come quella occidentale, resiste la voglia di dare addosso all'alieno, le (sotto)voci di chi non si espone in prima persona eppure cerca di creare una muraglia di consenso antisolidale, sottolineando le male intenzioni di chi è venuto a compiere brutte azioni (sì, ci sono anche loro, e chi lo nega) ma condannando così intere comunità composte anche di brava gente che chiede solo un'esistenza che assomigli al normale e accetti lavori che, e diciamolo, a noi italiani che ad un colloquio di lavoro ci preoccupiamo subito che ci lascino il sabato libero, non piacerebbe fare. Vincent Lindon mette dentro al suo personaggio di uomo ferito una dolenza da interprete dotato, e il film approda ad un finale che non manda a casa lieti, perchè altrimenti sarebbe stato superficiale;c'è un riscatto morale,è vero,ma le comunità imporranno la loro logica senza sentimento, perchè così accade quando per troppo tempo si rimane indifferenti ai cambiamenti e non si alza la mano o la voce per dissentire.
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