QUANTUM OF SOLACE ( Quantum of solace, GB/USA 2008)
DI MARC FORSTER
Con DANIEL CRAIG, Olga Kurylenko, Judi Dench, Mathieu Amalric.
AZIONE
Il ritorno sugli schermi di James Bond in versione bionda e nerboruta cinque anni dopo l'ultimo episodio interpretato da Pierce Brosnan aveva sorpreso tutti: ruvido e atletico, Daniel Craig, già ironicamente ribattezzato "James Blond" si era rivelato una scelta azzeccatissima, tanto da insidiare l'eterna incoronazione di Sean Connery quale 007 più "vero", il film era piaciuto anche a spettatori che abitualmente snobbavano le avventure spionistiche del personaggio di Fleming e si era rivelato tra i maggiori incassi della serie. Giunto piuttosto velocemente, il capitolo successivo ne è un seguito di "Casinò Royale", fatto inedito per la longeva saga della spia d'Inghilterra, si cambia regista ( da Martin Campbell, che aveva già tenuto a battesimo Brosnan in "Goldeneye" si passa allo svizzero Marc Forster) e ritorna tra gli sceneggiatori Paul Haggis che aveva ritoccato lo script del film precedente soprattutto nella conclusiva parte veneziana. Pur essendo girato con dovizia di mezzi, e avendo sequenze d'azione straordinarie, "Quantum of solace" è di qualche misura inferiore al film che lo ha preceduto. La sceneggiatura manca dello humour necessario, e si ricordano poche battute, devolvendo tutto l'interesse all'azion pura, oltretutto allestendo una trama basata su una doppia vendetta abbastanza macchinosa, e per quanto Craig non perda nè carisma nè il suo gustoso mix tra coriaceo machismo e fisica vulnerabilità e Olga Kurilenko abbia uno dei più bei volti comparsi nella serie, il divertimento è minore, e aleggia un certo senso di delusione. Sul piatto positivo della bilancia, la sottolineatura che 007 è in fondo un agente segreto non buono per forza, ma uno con l'opportunità di diventare un killer compresa nel contratto di lavoro, sull'altro la canzone dei titoli, stavolta di Jack Black e Alicia Keys non così d'impatto come "You know my name" di Chris Corne
DI MARC FORSTER
Con DANIEL CRAIG, Olga Kurylenko, Judi Dench, Mathieu Amalric.
AZIONE
Il ritorno sugli schermi di James Bond in versione bionda e nerboruta cinque anni dopo l'ultimo episodio interpretato da Pierce Brosnan aveva sorpreso tutti: ruvido e atletico, Daniel Craig, già ironicamente ribattezzato "James Blond" si era rivelato una scelta azzeccatissima, tanto da insidiare l'eterna incoronazione di Sean Connery quale 007 più "vero", il film era piaciuto anche a spettatori che abitualmente snobbavano le avventure spionistiche del personaggio di Fleming e si era rivelato tra i maggiori incassi della serie. Giunto piuttosto velocemente, il capitolo successivo ne è un seguito di "Casinò Royale", fatto inedito per la longeva saga della spia d'Inghilterra, si cambia regista ( da Martin Campbell, che aveva già tenuto a battesimo Brosnan in "Goldeneye" si passa allo svizzero Marc Forster) e ritorna tra gli sceneggiatori Paul Haggis che aveva ritoccato lo script del film precedente soprattutto nella conclusiva parte veneziana. Pur essendo girato con dovizia di mezzi, e avendo sequenze d'azione straordinarie, "Quantum of solace" è di qualche misura inferiore al film che lo ha preceduto. La sceneggiatura manca dello humour necessario, e si ricordano poche battute, devolvendo tutto l'interesse all'azion pura, oltretutto allestendo una trama basata su una doppia vendetta abbastanza macchinosa, e per quanto Craig non perda nè carisma nè il suo gustoso mix tra coriaceo machismo e fisica vulnerabilità e Olga Kurilenko abbia uno dei più bei volti comparsi nella serie, il divertimento è minore, e aleggia un certo senso di delusione. Sul piatto positivo della bilancia, la sottolineatura che 007 è in fondo un agente segreto non buono per forza, ma uno con l'opportunità di diventare un killer compresa nel contratto di lavoro, sull'altro la canzone dei titoli, stavolta di Jack Black e Alicia Keys non così d'impatto come "You know my name" di Chris Corne
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