UNA QUESTIONE D'ONORE ( I, 1966)
DI LUIGI ZAMPA
Con UGO TOGNAZZI, Nicoletta Rangoni, Bernard Blier, Franco Fabrizi.
COMMEDIAE' risaputo, i grandi della commedia italiana giocavano un pò a farsi i dispetti, passarsi i ruoli, oppure ispirarsi a una buona riuscita di un collega per provare a interpretare un film dello stesso registro: dopo il successo di "Mafioso" con Alberto Sordi, ecco la versione sarda , con la pretesa di voler fare un lavoro antropologico come il film citato, ma con una regia, di Luigi Zampa, altrove più ispirato, che non elabora come necessario il tema scelto, e , verso il finale, quando la storia prende una china molto poco allegra, non sa scegliere se tuffarsi nel sarcasmo alla Risi, oppure premere il pedale dell'indignazione. Così com'è risultato, "Una questione d'onore" è un film che offre una buona interpretazione di Ugo Tognazzi, che supplisce ad eccessive semplificazioni del proprio personaggio, un marito che non vorrebbe assoggettarsi a certi rituali della propria terra, ma che ne rimane stritolato, però lo spessore che riesce ad avere non è sufficiente per includerlo nella categoria delle grandi commedie di costume, sfornate numerose in quegli anni.
DI LUIGI ZAMPA
Con UGO TOGNAZZI, Nicoletta Rangoni, Bernard Blier, Franco Fabrizi.
COMMEDIAE' risaputo, i grandi della commedia italiana giocavano un pò a farsi i dispetti, passarsi i ruoli, oppure ispirarsi a una buona riuscita di un collega per provare a interpretare un film dello stesso registro: dopo il successo di "Mafioso" con Alberto Sordi, ecco la versione sarda , con la pretesa di voler fare un lavoro antropologico come il film citato, ma con una regia, di Luigi Zampa, altrove più ispirato, che non elabora come necessario il tema scelto, e , verso il finale, quando la storia prende una china molto poco allegra, non sa scegliere se tuffarsi nel sarcasmo alla Risi, oppure premere il pedale dell'indignazione. Così com'è risultato, "Una questione d'onore" è un film che offre una buona interpretazione di Ugo Tognazzi, che supplisce ad eccessive semplificazioni del proprio personaggio, un marito che non vorrebbe assoggettarsi a certi rituali della propria terra, ma che ne rimane stritolato, però lo spessore che riesce ad avere non è sufficiente per includerlo nella categoria delle grandi commedie di costume, sfornate numerose in quegli anni.
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