PINOCCHIO ( I, 2002)
DI ROBERTO BENIGNI
Con ROBERTO BENIGNI, Nicoletta Braschi, Carlo Giuffré, Kim Rossi Stuart.
FANTASTICO
Forse qualcuno si aspettava che a un capolavoro ne seguisse naturalmente un altro.E magari qualcun altro lo attendeva al varco per "smascherare il bluff".Eccolo,"Pinocchio" di Benigni, con i suoi 40 milioni di Euro spesi,i grandi nomi in cartellone, coprodotto con la Miramax che lo lanciò nelle sale statunitensi per Natale 2002 ( fiasco, tanto per non sbagliarsi). Nonostante molte bocche storte e parole di dissociazione, il film è bello, certo imperfetto, anche se ingenuo qua e là sotto certi aspetti tecnici, pure se spesso dà la sensazione di avere anche troppo materiale e troppo poco tempo per far risaltare degnamente tutti i teatranti che vi compaiono.Ha deluso, probabilmente, chi si aspettava di fare grasse risate con il funambolo di Vergaio a impersonare il burattino più celebre di sempre, ma il lato umoristico di quest'opera è da cercare nelle piccole cesellature, nei sorrisi leggeri che questo "Pinocchio" suscita a sprazzi.Perche' un grande classico come questo non si può stravolgere, salvo farne una rilettura completa o trarne una netta parodia.Per cui, ottimo Benigni anche se in alcuni momenti può dare l'impressione di essere un pò forzato( va migliorando via via che scorre la pellicola), bravi gli interpreti con speciale menzione a Kim Rossi Stuart-Lucignolo,e (Eh si...) ai Fichi d'India-Gatto e Volpe.Neo:la non calibratissima scelta di dare la parte della Fata Turchina a Nicoletta Braschi,un pò legnosa, mi si passi l'eventuale riferimento alla sostanza pura dell'eroe collodiano.E se a qualcuno certi paesaggi sembrano troppo da cartolina, non dimentichi che siamo nel terreno della fiaba.Ultima considerazione:si parla tanto di rinnovare l'entusiasmo verso il cinema italiano.Ho letto molte parole di sufficienza verso quest'opera, che può piacere e non, a seconda dei gusti.Ma considero veramente miseri certi giudizi, molto superficiali, che non hanno esitato a sputare addosso a un lavoro che comunque ha perlomeno il merito di restituire al cinema italiano, solo, forse episodicamente, la statura di una produzione pronta anche a metter su colossi al pari degli americani.Chi ha scritto che questo film fa vomitare, senza dare un minimo motivo a tale affermazione, non ama il cinema.
DI ROBERTO BENIGNI
Con ROBERTO BENIGNI, Nicoletta Braschi, Carlo Giuffré, Kim Rossi Stuart.
FANTASTICO
Forse qualcuno si aspettava che a un capolavoro ne seguisse naturalmente un altro.E magari qualcun altro lo attendeva al varco per "smascherare il bluff".Eccolo,"Pinocchio" di Benigni, con i suoi 40 milioni di Euro spesi,i grandi nomi in cartellone, coprodotto con la Miramax che lo lanciò nelle sale statunitensi per Natale 2002 ( fiasco, tanto per non sbagliarsi). Nonostante molte bocche storte e parole di dissociazione, il film è bello, certo imperfetto, anche se ingenuo qua e là sotto certi aspetti tecnici, pure se spesso dà la sensazione di avere anche troppo materiale e troppo poco tempo per far risaltare degnamente tutti i teatranti che vi compaiono.Ha deluso, probabilmente, chi si aspettava di fare grasse risate con il funambolo di Vergaio a impersonare il burattino più celebre di sempre, ma il lato umoristico di quest'opera è da cercare nelle piccole cesellature, nei sorrisi leggeri che questo "Pinocchio" suscita a sprazzi.Perche' un grande classico come questo non si può stravolgere, salvo farne una rilettura completa o trarne una netta parodia.Per cui, ottimo Benigni anche se in alcuni momenti può dare l'impressione di essere un pò forzato( va migliorando via via che scorre la pellicola), bravi gli interpreti con speciale menzione a Kim Rossi Stuart-Lucignolo,e (Eh si...) ai Fichi d'India-Gatto e Volpe.Neo:la non calibratissima scelta di dare la parte della Fata Turchina a Nicoletta Braschi,un pò legnosa, mi si passi l'eventuale riferimento alla sostanza pura dell'eroe collodiano.E se a qualcuno certi paesaggi sembrano troppo da cartolina, non dimentichi che siamo nel terreno della fiaba.Ultima considerazione:si parla tanto di rinnovare l'entusiasmo verso il cinema italiano.Ho letto molte parole di sufficienza verso quest'opera, che può piacere e non, a seconda dei gusti.Ma considero veramente miseri certi giudizi, molto superficiali, che non hanno esitato a sputare addosso a un lavoro che comunque ha perlomeno il merito di restituire al cinema italiano, solo, forse episodicamente, la statura di una produzione pronta anche a metter su colossi al pari degli americani.Chi ha scritto che questo film fa vomitare, senza dare un minimo motivo a tale affermazione, non ama il cinema.
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