domenica 7 aprile 2013

L'ALBA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE (Rise of the planet of the apes,USA 2011)
DI RUPERT WYATT
Con JAMES FRANCO,ANDY SERKIS,Freida Pinto,John Lithgow.
FANTASCIENZA/AZIONE
Sappiamo oramai che le saghe di collaudato funzionamento al botteghino sono riesplorabili dalle nuove generazioni di produttori,che un reboot o un prequel sono allo studio continuamente sui tavoli degli uffici delle majors:"Il pianeta delle scimmie",che prende spunto dal romanzo di Pierre Boulle,medesimo autore de "Il ponte sul fiume Kwai",dopo quattro episodi tra il 1968 ed il 1974,ed un remake diretto da Tim Burton che risulta essere una delle non molte pagine stinte della carriera dell'autore di "Big fish",viene oggi "prequelizzato" dal regista Rupert Wyatt,alla seconda regia.Per la verità qualcosa di simile era narrato nell'episodio con James Franciscus della saga originale,con la piccola scimmia che diveniva il futuro condottiero della rivolta contro gli umani:ma,come è stato rilevato anche dalla critica ufficiale,questo è un blockbuster molto più intelligente della media.Se si eccettuano qualche strafalcione (lo scimpanzè intelligentissimo Cesare che guida i suoi primati sul ponte con il linguaggio militare dei gesti,dove lo avrebbe imparato?),il film narra dettagliatamente e con cura l'escalation della giovane scimmia nata in laboratorio,e spiega la delusione e poi il furore verso la razza predominante.In realtà la conquista del pianeta da parte degli antropomorfi deve ancora venire,e la pellicola si conclude con una sorta di fragile tregua tra specie,ma la battaglia sul Golden Gate è avvincente,i personaggi ben definiti,se si eccettua la purtroppo solo decorativa veterinaria di Freida Pinto,e sceneggiatura e regia propongono in modo talmente appassionato la vicenda dello scimpanzè Cesare,che è quasi impossibile non parteggiare per lui. E nella sequenza in cui,come Spartaco,il primate tende la propria strategia e poi libera i simili,stimolandoli alla lotta,per un attimo è reso su schermo un omaggio a tutti gli oppressi ,nati già vittime,di cui un mondo feroce e attento solo al ricavo ad ogni costo ha già deciso l'amara sorte da tavolo di laboratorio,metaforico o meno.

Nessun commento:

Posta un commento