LA SINDROME DI STENDHAL ( I, 1996)
DI DARIO ARGENTO
Con ASIA ARGENTO, Thomas Hretschmann, Marco Leonardi, Paolo Bonacelli.
THRILLER
Lo spunto era interessantissimo, un disturbo della psiche insolito dietro una catena di delitti tra Firenze e Roma:solo che il film si perde completamente dopo pochi minuti dall'avvio.Argento azzarda un percorso differente dal solito, affiancando alle mosse del crudele assassino che stupra e uccide a colpi di pistola giovani donne la vicenda della poliziotta che soffre del problema del titolo(un'eccessiva, delirante attrazione per le opere d'arte):ma i personaggi sono malamente elaborati, non si può parlare di suspence perchè non ce n'è traccia, la recitazione, a parte forse Paolo Bonacelli, comunque mal sfruttato, è da recita del dopolavoro, e si sbadiglia a ripetizione.Inoltre, qualcuno in fase di sceneggiatura si è mica reso conto di ciò che proponeva?No, perchè, a parte il fatto della rivelazione del volto dell'assassino a neanche metà film, il particolare della protagonista che , in auto assiste alla violenza su una ragazza e la successiva uccisione della stessa, e viene lasciata fuggire dal maniaco di cui ha visto il volto, risulta da manicomio la progressiva follia dell'agente, che si mette addirittura ad indossare parrucche per condurre interrogatori, e nessun superiore le requisisce il tesserino.Brutto, una trama sgangheratissima, un'altra cilecca di un uomo di cinema dallo straordinario talento, così bravo a gettarlo al vento.
DI DARIO ARGENTO
Con ASIA ARGENTO, Thomas Hretschmann, Marco Leonardi, Paolo Bonacelli.
THRILLER
Lo spunto era interessantissimo, un disturbo della psiche insolito dietro una catena di delitti tra Firenze e Roma:solo che il film si perde completamente dopo pochi minuti dall'avvio.Argento azzarda un percorso differente dal solito, affiancando alle mosse del crudele assassino che stupra e uccide a colpi di pistola giovani donne la vicenda della poliziotta che soffre del problema del titolo(un'eccessiva, delirante attrazione per le opere d'arte):ma i personaggi sono malamente elaborati, non si può parlare di suspence perchè non ce n'è traccia, la recitazione, a parte forse Paolo Bonacelli, comunque mal sfruttato, è da recita del dopolavoro, e si sbadiglia a ripetizione.Inoltre, qualcuno in fase di sceneggiatura si è mica reso conto di ciò che proponeva?No, perchè, a parte il fatto della rivelazione del volto dell'assassino a neanche metà film, il particolare della protagonista che , in auto assiste alla violenza su una ragazza e la successiva uccisione della stessa, e viene lasciata fuggire dal maniaco di cui ha visto il volto, risulta da manicomio la progressiva follia dell'agente, che si mette addirittura ad indossare parrucche per condurre interrogatori, e nessun superiore le requisisce il tesserino.Brutto, una trama sgangheratissima, un'altra cilecca di un uomo di cinema dallo straordinario talento, così bravo a gettarlo al vento.
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