LA LEGGENDA DI BEOWULF ( Beowulf, USA 2007)
DI ROBERT ZEMECKIS
Con Voci di RAY WINSTONE, ANTHONY HOPKINS, ROBIN WRIGHT PENN, BRENDAN GLEESON.
ANIMAZIONE
AVVENTURA/FANTASTICO
Seconda escursione nell'animazione digitale per Robert Zemeckis, dopo "Polar Express" di tre anni fa, l'epopea del guerriero, poi regnante, Beowulf proviene da lontano, essendo il primo poema in lingua inglese: ne fu tratta una versione dozzinale con Christopher Lambert, e oggi ci riprova il regista di "Chi ha incastrato Roger Rabbit". Come fu intuibile già al tempo della pellicola con il coniglio cartoon, da tempo pulsava in Zemeckis la voglia di fare un film più "adulto"; e infatti "La leggenda di Beowulf" non è affatto un film per bambini, ricco com'è di scontri violenti, efferatezze all'arma bianca, un erotismo per niente mascherato, che è accennato ma non del tutto manifesto. Il pubblico, ai due lati dell'Atlantico, non ha esattamente premiato l'operazione , visto che gli altri film zemeckisiani hanno raccolto molto meglio: un freno, probabilmente, è ancora la rappresentazione di volti noti sotto forma digitale, tanto da far sembrare le scene del lungometraggio una sorta di grafica da Playstation applicata al grande schermo. E , dato che sicuramente è stato per forza di cose riassunto molto in questa pellicola del testo originario, il processo di maturazione dell'eroe con la coscienza sporca Beowulf non è reso quanto meriterebbe: ci sono tanti accenni in questo film, temi profondi come colpe paterne, figli-mostri e un demone femmina invincibile ma , a conti fatti, pure comprensibile nelle sue azioni e reazioni, la falsità delle leggende per le masse. Però non sono sviluppate al meglio. Un'intenzione interessante per un progetto non del tutto riuscito.
DI ROBERT ZEMECKIS
Con Voci di RAY WINSTONE, ANTHONY HOPKINS, ROBIN WRIGHT PENN, BRENDAN GLEESON.
ANIMAZIONE
AVVENTURA/FANTASTICO
Seconda escursione nell'animazione digitale per Robert Zemeckis, dopo "Polar Express" di tre anni fa, l'epopea del guerriero, poi regnante, Beowulf proviene da lontano, essendo il primo poema in lingua inglese: ne fu tratta una versione dozzinale con Christopher Lambert, e oggi ci riprova il regista di "Chi ha incastrato Roger Rabbit". Come fu intuibile già al tempo della pellicola con il coniglio cartoon, da tempo pulsava in Zemeckis la voglia di fare un film più "adulto"; e infatti "La leggenda di Beowulf" non è affatto un film per bambini, ricco com'è di scontri violenti, efferatezze all'arma bianca, un erotismo per niente mascherato, che è accennato ma non del tutto manifesto. Il pubblico, ai due lati dell'Atlantico, non ha esattamente premiato l'operazione , visto che gli altri film zemeckisiani hanno raccolto molto meglio: un freno, probabilmente, è ancora la rappresentazione di volti noti sotto forma digitale, tanto da far sembrare le scene del lungometraggio una sorta di grafica da Playstation applicata al grande schermo. E , dato che sicuramente è stato per forza di cose riassunto molto in questa pellicola del testo originario, il processo di maturazione dell'eroe con la coscienza sporca Beowulf non è reso quanto meriterebbe: ci sono tanti accenni in questo film, temi profondi come colpe paterne, figli-mostri e un demone femmina invincibile ma , a conti fatti, pure comprensibile nelle sue azioni e reazioni, la falsità delle leggende per le masse. Però non sono sviluppate al meglio. Un'intenzione interessante per un progetto non del tutto riuscito.
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