mercoledì 15 maggio 2013


LA MADRE (Mama,CAN/ES 2012)
DI ANDRES MUSCHIETTI
Con JESSICA CHASTAIN, Nikolaj Koster-Valdau,Megan Charpentier,Isabelle Nelisse.
HORROR
In USA il film è stato uno dei successi di inizio anno,ma nonostante il buon battage pubblicitario,nessuno dei tre lungometraggi interpretati da Jessica Chastain,che si può definire tranquillamente una delle rivelazioni degli ultimi due anni cinematografici,da noi ha avuto successo.Coproduzione tra Canada e Spagna,"Mama" nasce da un minifilm di tre minuti girato dal regista Andrès Muschietti,che è riuscito a far visionare a Guillermo Del Toro,il quale se n'è invaghito al punto da produrne la versione "gonfiata" a lungometraggio.Rovinato per un crollo in borsa,un manager rampante,appena lasciato dalla moglie,perde il lume della ragione,arriva a casa,spara alla moglie e porta via con sè le figliolette,molto piccole,per farla finita da qualche altra parte:ma l'automobile esce di strada,e i tre arrivano ad una baracca in un bosco,in cui qualcosa porta via lo scellerato padre prima che spari alle bambine.Cinque anni dopo ricerche ormai quasi considerate vane,da parte dello zio gemello del genitore sparito nel nulla,le bimbe vengono ritrovate,regredite ad uno stato quasi animalesco:chi le ha nutrite e accudite?E cosa è successo davvero? Il film di Muschietti fa l'errore di non mantenere salde le proprie intenzioni e la tattica di accennare più che mostrare:perchè se si vuol giocare sulla suspence dell'attesa,del celare allo spettatore cosa deve fare davvero paura,ne va rimandata l'apparizione fin quasi allo spasmo.Invece "Mama",la creatura spettrale che è insieme cuore del film e nemesi tragica della protagonista Jessica Chastain,alla quale va riconosciuto di rendere in progressione migliore un personaggio che la sceneggiatura fa nascere un pò intrappolato nei clichès,appare fin troppo e troppo presto.Storia di senso materno invincibile,che sorge quasi in ogni personaggio femminile (curiosamente,quelle che in qualche modo sopravvivono ce l'hanno,mentre chi non lo possiede muore,come a dire che è ciò che tramanda la vita anche la forza della stessa),il film ha diverse scene indovinate,ad esempio quella in cui vediamo la più piccola delle bimbe giocare con qualcosa di nascosto mentre osserviamo un corridoio in cui si svolge vita casalinga normale e la porta della sua cameretta è aperta,una partenza non male a livello narrativo ma forzata (un'automobile per cinque anni introvabile?Mah...),effetti speciali non straordinari,anche se pare che la creatura sia volutamente un omaggio distorto a Modigliani,e una conclusione drammatica in cui pietà e orrore si mischiano come nelle tragedie classiche,senza mandar via lo spettatore veramente rincuorato.

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