DRAQUILA-L'Italia che trema ( I,2010)
DI SABINA GUZZANTI
DOCUMENTARIO
Segnato dall'inqualificabile manfrina del ministro Bondi che ha scalpicciato (senza vederlo,garantito,come si è spesa la ministra Brambilla per denigrarlo in tv) per non presentarsi al festival di Cannes dove il film della Guzzanti è stato proiettato, "Draquila-L'Italia che trema" porta lo spettatore a confrontarsi con le conseguenze del terremoto che nel 2009 ha devastato il capoluogo abruzzese, ed alla squallida farsa dell'utilizzo di dolore e paura per guadagnare consensi elettorali in una fase di barcollamento della maggioranza. Il modello della Guzzanti è probabilmente il documentario composto da interviste (alle quali chi sta al potere sfugge ben volentieri),inserti e commenti:rudimentale a tratti, non sempre lucidissimo, ma onesto e schietto nel suo essere di parte,vero,ma anche in nome di una democrazia di cui evidentemente a molti piacerebbe fare a meno,pur di credere alle fole di chi li comanda e illude.Perchè chi declama di aver "regalato" gli alloggi ai terremotati sulle televisioni, mentre a voler essere precisi si sono dati in comodato d'uso,con tanto di lista di bicchieri,forchette e vasi di fiori (tutto regolarmente documentato ivi) racconta balle,siamo onesti:e tramutare una tragedia che ha strappato via un pezzo d'Italia,con le vite rovinate,oltre ad un patrimonio artistico e territoriale di notevoli proporzioni,in un teatro mediatico per beccare consensi sull'onda di un "Silvio salvaci" urlato da un'anziana disperata è una cosa che nella sua indegnità si commenta da sola. Non è perfetto "Draquila",ma è un atto di resistenza alla pubblica indifferenza che induce a scuotersi.
DI SABINA GUZZANTI
DOCUMENTARIO
Segnato dall'inqualificabile manfrina del ministro Bondi che ha scalpicciato (senza vederlo,garantito,come si è spesa la ministra Brambilla per denigrarlo in tv) per non presentarsi al festival di Cannes dove il film della Guzzanti è stato proiettato, "Draquila-L'Italia che trema" porta lo spettatore a confrontarsi con le conseguenze del terremoto che nel 2009 ha devastato il capoluogo abruzzese, ed alla squallida farsa dell'utilizzo di dolore e paura per guadagnare consensi elettorali in una fase di barcollamento della maggioranza. Il modello della Guzzanti è probabilmente il documentario composto da interviste (alle quali chi sta al potere sfugge ben volentieri),inserti e commenti:rudimentale a tratti, non sempre lucidissimo, ma onesto e schietto nel suo essere di parte,vero,ma anche in nome di una democrazia di cui evidentemente a molti piacerebbe fare a meno,pur di credere alle fole di chi li comanda e illude.Perchè chi declama di aver "regalato" gli alloggi ai terremotati sulle televisioni, mentre a voler essere precisi si sono dati in comodato d'uso,con tanto di lista di bicchieri,forchette e vasi di fiori (tutto regolarmente documentato ivi) racconta balle,siamo onesti:e tramutare una tragedia che ha strappato via un pezzo d'Italia,con le vite rovinate,oltre ad un patrimonio artistico e territoriale di notevoli proporzioni,in un teatro mediatico per beccare consensi sull'onda di un "Silvio salvaci" urlato da un'anziana disperata è una cosa che nella sua indegnità si commenta da sola. Non è perfetto "Draquila",ma è un atto di resistenza alla pubblica indifferenza che induce a scuotersi.
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