LA CHIESA (I,1989)
DI MICHELE SOAVI
Con TOMAS ARANA,BARBARA CUPISTI,Asia Argento,Feodor Chaliapin jr..
HORROR
Negli anni Ottanta uscirono un paio di horror con il nome di Dario Argento in primissimo piano sui manifesti,che specificavano un "presenta",e quindi implicavano che il più amato regista specializzato in brividi e visioni al sangue producesse o fosse coinvolto in qualche maniera nel film in uscita,e molti invece pensavano che fossero proprio film suoi,diretti da Argento:si sta parlando di "Demoni" di Lamberto Bava,e di "La chiesa" di Michele Soavi.Se il film di Bava è a tutt'oggi uno dei più sfrenati campionari di gore all'italiana,magari non al livello di certe truculenze di Joe D'Amato o Lucio Fulci,questo di Soavi venne dopo "Deliria",lavoro d'esordio realizzato in economia che aveva incuriosito i più.Allievo argentiano che compare come attore anche in "Opera" (era il poliziotto che deve sorvegliare la protagonista ovviamente anch'egli caduto sul campo),Soavi realizzò questa volta un film dell'orrore su un luogo dannato che,paradossalmente,dovrebbe essere l'ultimo in cui alberghino spiriti maligni e diavoli:si parte dal massacro di un paese,nel Medio Evo,in cui dei cavalieri uccidono con compiaciuto sadismo gli abitanti,dopo aver a loro dire individuato una strega.Sullo stesso,nel Ventesimo secolo sorge appunto una cattedrale,in cui,soprattutto nella seconda parte,un Male risorto porta alla morte quasi tutti i personaggi coinvolti nella trama.Soavi scrive,in collaborazione con Argento e Franco Ferrini la sceneggiatura,anticipando certe degenerazioni del cinema del suo mentore:la trama è praticamente nulla,tutto si svolge in un'atmosfera di vacua e goffa seriosità (ed infatti,a ben pensarci,la decadenza del cinema argentiano è un pò cominciata quando con "Suspiria",che pure è un film di categoria,si va a perdere molto dell'umorismo che trapelava qua e là nei primi lavori del regista romano),e se a livello di impatto delle scene più fantastiche gli effetti speciali non sono disdicevoli,rimane il sospetto di un film che non fa altro che cercare l'effetto splatter,che siano teste che volano,o corpi infilzati.Ed una scena di possessione carnal-demoniaca che fa rimpiangere amaramente la chiara sequenza di ispirazione di "Rosemary's baby" che senza mostrare quasi niente suscitava ben altra inquietudine.
Nessun commento:
Posta un commento