martedì 16 ottobre 2012

IL GIUSTIZIERE SFIDA LA CITTA' (I,1975)
DI UMBERTO LENZI
Con TOMAS MILIAN,Joseph Cotten,Maria Fiore,Femi Benussi.
AZIONE
Si comincia con il protagonista che arriva in sella ad una moto sfrecciante per le vie di Milano,con un passamontagna rosso e occhiali da centauro,come fosse l'Uomo Ragno,e via via ci sono accenni alle scorribande passate da "Rambo" (proprio così,non si altro circa il suo nome) in Francia,e che conosce tutti di vari giri,ma non si è mai voluto allineare e preferisce la libertà ai vincoli della ricchezza.Non proprio un poliziottesco,ma un film d'azione che ricalca vagamente la trama di "Per un pugno di dollari",che a sua volta ha radici nipponico-veneziane,mettendo l'eroe in mezzo tra due clan,in un gioco criminale in cui ognuno vuol farla in barba all'altro,naturalmente mandando sotto terra diversi avversari:"Il giustiziere sfida la città" è un prodotto tipico della fase centrale degli anni Settanta,in cui la Polizia è assente o non riesce a combinare praticamente nulla,e se si vuole un minimo di Giustizia contro parte della peggior feccia mondiale,abile a massacrare,violentare e compiere sgarri di ogni tipo e peso a ripetizione,occorre prendere un'arma da fuoco e tirare meglio dei cattivi.Nella logica  bambinesca di molti di questi film,questo di Lenzi non è neanche tra i peggiori,ma è abbastanza scontato,e poi il protagonista è l'idolo dei ragazzini di qualsiasi estrazione,viene guardato dalle donne con desiderio e dai nemici con timore,se non addirittura con rispetto:Milian è più moderato del solito,fornendo tutto sommato una discreta interpretazione,Cotten era nella fase "italiana" in cui girava spesso film non sempre di qualità con il tipico professionismo dell'ex-star hollywoodiana,Femi Benussi fa appena in tempo a mostrare il seno prima del momento fatale per la sua ragazza perduta innamorata di "Rambo".Musiche aggressive di Franco Micalizzi,buone le riprese degli inseguimenti.Per il resto,poco altro da dire.

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