THE BUTLER-Un maggiordomo alla Casa Bianca
(The butler,USA 2013)
DI LEE DANIELS
Con FORREST WHITAKER,Oprah Winfrey,Cuba Gooding jr.,David Oyelowo.
DRAMMATICO
Ottantadue anni di Storia americana,vista nell'ottica degli afroamericani,dalle finestre privilegiate della Casa Bianca,da parte di un uomo qualunque,domestico nella Camelot USA,come venne definita in era kennediana,dalle violenze perpetrate all'elezione del primo nero alla presidenza del Paese.Quarto film di Lee Daniels,in patria ha incassato notevolmente,con parole d'elogio da parte di Barack Obama,ma agli Oscar è risultato il grande sconfitto:nemmeno entrato nel giro delle nominations principali,nonostante sia evidente che una produzione del genere,perlomeno a fare un buon numero di candidature,avrebbe puntato eccome.Un Forrest Whitaker vistosamente calato di peso impersona Cecil,che da ragazzo ha visto la madre violentata dal "padrone" e impazzita,e il padre ucciso a bruciapelo dallo stesso uomo,preso a servizio dall'anziana matriarca,e in breve divenuto un cameriere apprezzato,poi convocato addirittura a far parte dello staff permanente nella residenza presidenziale.E scorrono sullo schermo presidenti nei loro tic e quotidianità,i delitti di JFK e Martin Luther King,i disordini razziali e le Black Panthers,fino al 2008, che vide trionfare Obama.Spiace dirlo,ma "The butler" non è un film riuscito.Ambizioso e armato di buonissime intenzioni,viaggia con energica superficialità,dipingendo figure presidenziali quasi caricaturali,come un Nixon sudaticcio e alcoolizzato,un Reagan impettito e legato nei movimenti,Johnson truce e volgare,ma schietto,attraverso gli occhi di un uomo serio,ma non così probo come vorrebbe illustrarci la sceneggiatura,duro oltremodo verso un figlio che ha più che altro la colpa di non assoggettarsi ad un adattamento tacito alla corrente del tempo e della società,ligio al lavoro e avvezzo a non esprimere un'opinione propria,da far quasi finta di non accorgersi che la moglie scivola nella depressione e si tuffa nell'alcool.Il tutto in una ricostruzione d'epoca che qua e là ricorda le approssimative fiction tanto contestate della Rai:fin troppo in là con gli anni per essere credibile nella prima parte di film,Whitaker è comunque un attore di talento,anche quando non servito al meglio dallo script,e tanto vale anche per Cuba Gooding jr.:ma molti degli interpreti in scena,dalla Winfrey a diversi di quelli che impersonano i presidenti,sono fuori registro.
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