A PROVA DI ERRORE (Fail safe,USA 1964)
DI SIDNEY LUMET
Con HENRY FONDA,Walter Matthau,Dan O'Herlihy,Larry Hagman.
DRAMMATICO
La crisi dei missili a Cuba aumentò molte delle preoccupazioni delle persone che,neanche vent'anni dopo la fine degli orrori della II Guerra Mondiale,vedevano prospettarsi una minaccia ancora più tremenda come un conflitto atomico tra le due superpotenze nel lungo gioco a scacchi che fu la Guerra Fredda.Nello stesso anno vennero prodotti due titoli rimasti importanti,come "Il dottor Stranamore" e "A prova di errore",dallo stesso studio:ma se il film di Stanley Kubrick metteva in sapida burla i rischi e l'assurdità masochista di poteri che potevano cancellare l'umanità dal pianeta,"il secondo,diretto da Sidney Lumet,è una cronaca senza fronzoli di un processo folle e,una volta innescato,senza ritorno,per un olocausto nucleare.Senza alcun abbellimento possibile (nessuna musica a commentare le sequenze,rumori realistici e più punti di vista a raccontare la demenziale esecuzione di un progetto realizzato in modo scriteriato),Lumet illustra,dopo un incubo iniziale,ambientato in un'arena,come un errore di macchine dette perfette,possa causare un'ondata di morte e distruzione.Senza un protagonista vero e proprio,con Henry Fonda nelle vesti di un presidente USA il quale dovrà compiere una scelta atroce onde scongiurare una guerra totale,e Walter Matthau in quelli di un delirante guerrafondaio aggrappato alle proprie teorie nichiliste,"Fail safe",che ha avuto un remake prodotto per la tv americana,dietro il quale c'è un divo intelligente e impegnato come George Clooney,è ancora oggi un documento che lascia il segno,un'opera crudele ma serissima,che alimenta una suspence crescente,concentratissima su un finale che non conosce ottimismo di sorta.Teso,asciuttissimo,rovente nell'allarmare lo spettatore,deve essere stato un colpo allo stomaco di inusitata forza ai tempi della sua uscita,se cinquant'anni dopo lascia una così forte impressione.
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