sabato 25 gennaio 2014


IL GRANDE MATCH (Grudge match,USA 2013)
DI PETER SEGAL
Con SYLVESTER STALLONE,ROBERT DE NIRO,Kim Basinger,Alan Arkin.
COMMEDIA
"The Razor" contro "The Kid",hanno oltre sessantacinque anni entrambi,e da trenta hanno un insoluto che pesa per tutti e due,per quanto si sforzino di non darlo a vedere:sono due pugili medio-massimi che hanno avuto gloria e successi,e se il primo fa l'operaio e vivacchia,all'altro,a livello economico,è andata meglio,e vende automobili in un autosalone di proprietà.L'occasione per ritrovarsi a darsi un altro bel pò di pugni e risolvere i conti una volta per tutte viene dai mass media,e c'è sempre la faccenda di una bionda,la classica "ragazza in due" (Mai le dirò,che muoio per lei...),che è rimasta sul gozzo a tutti e due i pugilatori.Anni fa,ritrovarsi in cartellone,per lo stesso film,Sylvester Stallone,Robert De Niro e Kim Basinger avrebbe fatto impazzire qualsiasi produttore,e mandato in tilt i botteghini:ma il tempo è passato,Sly ha avuto le sue fasi calanti,onorevolmente riscattate nelle ultime stagioni,nonostante qualche titolo promettente ma andato male con gli incassi,Bob da troppo si barcamena in commediole poco succose,lontano dai grandi ruoli di un tempo,seppure ultimamente abbia ritrovato un pò di verve,e la ragazza che mandò in sollucchero le platee mangiando fragole bendata non coglie l'attenzione del pubblico da "8 Mile".Tuttavia,"Grudge Match" è una commedia pulita,forse fin troppo,con inzuppata di buoni sentimenti nel finale (del resto,è un film paranatalizio),con qualche discreta battuta,e una tendenza un pò troppo marcata a prendersi maggiormente sul serio nell'ultima mezz'ora di proiezione.Stallone e De Niro si mettono a contrasto,giocando sulla pacatezza il primo,concedendosi maggiori gigioneggiamenti il secondo,e c'è da dire che,mantenutosi in forma esemplare,il nerboruto Sylvester ha una carica di simpatia sempre più spiccata,lasciando a Robert un ruolo più "negativo".Sullo sfondo ruba risate con abile destrezza Alan Arkin,che si sta concedendo un terzo tempo di carriera encomiabile,lasciando sempre il segno con sorniona padronanza della scena."Il grande match" evita l'effetto-ridicolaggine,prendendo a braccetto l'autoironia,e,pur con la sua dose di inverosimiglianza (dieci riprese concesse a due "over 65"?Ma chi ha dato l'autorizzazione?),è un film gradevole,abbastanza scontato e lascia guardare le icone sullo schermo con affettuosità.

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