venerdì 25 ottobre 2013



ESCAPE PLAN-Fuga dall'inferno (Escape plan,USA 2013)
DI MIKAEL HAFSTROM
Con SYLVESTER STALLONE,ARNOLD SCHWARZENEGGER,Jim Caviezel,Faran Tahir.
AZIONE 
Riuscire a mettere insieme due grandi nomi di un genere non è semplice per una casa di produzione,e giocare i due assi che si spartiscano manifesto,storia e film senza sgomitare,per attrarre i fans che da anni magari aspettano l'abbinamento,non sempre rende:Al Pacino e Robert De Niro,che apparivano insieme nel cast del secondo "Padrino",si fronteggiavano,ma apparivano insieme in due sole scene in "Heat",quando hanno condiviso un lungometraggio è accaduto nel peggiore dei modi,in "Sfida senza regole".Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger,paladini dell'action duro e violento dagli anni 80 in poi,dopo esser brevemente apparsi fianco a fianco nei due "Expendables",sono finalmente in cartellone con la stessa importanza (anche se,va detto,il protagonista vero è Sly):Ray Breslin è un muscoloso signore attempato che guadagna bene facendo un mestiere redditizio quanto rischioso.Evade da carceri di massima sicurezza,pagato dagli enti che lo ospitano,per mostrare quali falle potrebbero esserci nei sistemi antifuga:viene mandato in un penitenziario,ma qualcosa va storto,e si ritrova in una prigione ultramoderna,dalla quale andarsene sembra molto difficile anche per lui.Troverà un inaspettato alleato in un altro detenuto,non meno imponente,Emil Rottmayer,e insieme proveranno a sovvertire i piani del crudele direttore dell'istituto di pena,tra l'altro,privato.Fino ad un certo punto,"Escape plan",pur concedendo ai due spaccatutto di un tempo qualche momento in cui mostrano di che tempra son fatti i loro eroi,appare come un action movie discretamente fatto,con un ritmo non sempre impeccabile,e un'attenzione maggiore alla definizione dei personaggi,di come non accadeva un tempo alle due star:poi,negli ultimi venti minuti,le inverosimiglianze si accavallano,la logica della riscossa dei due eroi si fa strada a suon di esplosioni,e la sceneggiatura procede per troppe omissioni.C'è da dire,però,che per essere un film con due fieri sostenitori di Reagan prima e i Bush poi,emerge un riconoscimento rispettoso ad un personaggio islamico,e che la sequenza in cui Schwarzie finge di essere terrorizzato dall'isolamento in una cella è quella meglio recitata in carriera ,assieme a quelle che lo vedevano come "Terminator",dal colosso austriaco.Lui e Stallone sembrano non voler fare tanto sul serio,ed è un bene,perchè l'ironia di fondo,senza sopraffare il resto,è la chiave giusta per questa operazione.

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