LA VITA E' UNA COSA MERAVIGLIOSA
(I,2010)
DI CARLO VANZINA
Con GIGI PROIETTI,VINCENZO SALEMME,ENRICO BRIGNANO,Nancy Brilli.
COMMEDIA
Di Steno un recensore come Tullio Kezich scrisse "Pagate,ridete e dimenticate:è la sua regola.",ma dei figli di Stefano Vanzina,Carlo e Enrico,tranne qualche titolo più divertente,che dovremmo dire,sostituire il verbo centrale con sbadigliare?Responsabili nei primi anni della loro quasi sempre abbinata carriera di clamorosi risultati al botteghino come "I fichissimi","Eccezzziunale...veramente","Sapore di mare","Vacanze di Natale" e "Yuppies",al duo Vanzina va riconosciuto di aver portato alla ribalta parte di una generazione di attori comici o brillanti (sempre all'insegna del disimpegno,ma anche questo è cinema),di aver individuato certi lati della società francamente ridicoli e averli tradotti in immagini in movimento,però è da tanto che non si registrano perlomeno risultati di peso al box-office.E i loro film sono diventati satira loffia,che alla fine,per quanto rozzi,figli di buona donna,esponenti dei peggiori vizi e difetti degli italiani possano essere i loro personaggi,infine sono visti con occhio bonario e pronti a mosse che riconciliano le famiglie,danno una svolta in positivo,e via zuccherando,assomigliandosi talmente tanto,che sembra di vedere più o meno la stessa pellicola.Qui ci sono baroni della medicina che raccomandano,ma a titolo di favore,banchieri che intrallazzano,ma perchè non sanno dire di no,e via così,poliziotti che intercettano,ma si sentono anche in colpa,e che modi sono?Sullo sfondo di un'Italia che naturalmente non si è accorta della crisi,perchè nel mondo dei Vanzina Bros. non c'è tempo di star dietro a queste cose,stancamente si susseguono le marachelle dei soliti volti ogni volta più invecchiati:se va bene gli interpreti navigati come Salemme e Proietti ci mettono un pò di mestiere,ma è abbastanza chiaro che sono sulla scena quasi per procura,qualche bellezza ornamentale non può mancare,il tutto in una sorta di ciclostilo filmico che,nonostante la durata mai oltre l'ora e quaranta di proiezone,fa guardare l'orologio allo spettatore molto prima dei titoli di coda.
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