giovedì 25 luglio 2013



BLOOD (Blood,GB 2012)
DI NICK MURPHY
Con PAUL BETTANY,STEPHEN GRAHAM,Mark Strong,Brian Cox.
DRAMMATICO
A volte per vendere un film e pubblicizzarlo in una certa maniera,gli si fa più male che bene:in molte delle recensioni lette a proposito di "Blood",film inglese che giunge sui nostri schermi qualche mese dopo la sua uscita in patria,si nota la sottolineatura delle differenze tra questa pellicola e "Mystic River",uno dei titoli più apprezzati dell'ultimo decennio,come la casa distributiva ha spinto fin dai flani su locandine e manifesti,che giocano a sfavore di questo lungometraggio.E' vero che ci sono dei collegamenti,dal delitto iniziale della ragazza,alla "giustizia" messa in atto e eliminando fisicamente chi risponde ai connotati del potenziale mostro,e dei sensi di colpa che sorgono in seguito:ma,anche per via dell'ambientazione,delle dinamiche tra i personaggi e molto altro,non ci sono tutte queste analogie con il grande film di Clint Eastwood.Girato con una fotografia smorta e senza vita,il dramma che si svolge racconta soprattutto del sangue che scorre nelle vene dei personaggi,e di come siano complessi i legami appunto tra consanguinei,l'attitudine alla violenza che qui pare genetica,ma anche la grottesca necessità di imporre dei dettami patriarcali,anche a costo di praticare appunto della brutalità:i due fratelli poliziotti Bettany e Graham,diversissimi per fisionomia,modi e personalità,vivono nell'ombra del padre,ex-sbirro dai metodi decisi incrinato dall'Alzheimer,e pensano di aver individuato in un personaggio non limpido l'assassino della ragazzina che muore all'inizio del racconto,e mettono in atto un'esecuzione che però,appunto,li dannerà.Il film ha una buona dose di tensione psicologica,il confronto continuo tra i due fratelli e il padre despota decaduto,e anche tra loro e il poliziotto equilibrato Mark Strong,è ben sostenuto dagli interpreti.Senza arrivare a livelli come appunto ci ha abituato il cinema eastwoodiano,va detto che "Blood" è un discreto prodotto medio,forse un pò macchinoso nella seconda parte,nella sequenza degli eventi,ma brillano le prove degli attori,da un Paul Bettany minaccioso e tormentato,a uno Stephen Graham goffo e segretamente disperato,per non parlare di un Brian Cox sospeso tra l'odioso e il meritevole di pietà,e un Mark Strong che si conferma tra i maggiori interpreti della propria generazione,dotatissimo e capace di mezzi toni come di esprimere la durezza morale del proprio carattere con un semplice cambio di espressione.

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