THE CHRONICLES OF RIDDICK
(The chronicles of Riddick,USA 2004)
DI DAVID TWOHY
Con VIN DIESEL,Thandie Newton,Colm Feore,Alexa Davalos,Karl Urban.
FANTASCIENZA
Costato relativamente poco,"Pitch Black" era saltato all'occhio di molti appassionati di cinema come uno dei non troppi titoli di fantascienza di cui tenere a mente,all'inizio degli anni Zero.Nella scia del primo "Alien" e di altri classici e meno della science-fiction,il resoconto di un'astronave in panne su un pianeta che si rivelava pericolosissimo per via di creature vampiresche,e un passeggero-prigioniero,che diventava indispensabile per cercare di salvarsi,con occhi celati da lenti,e poteri straordinari.Un sequel era aspettato da diversi fans che erano riusciti a vedere il film di David Twohy anche,e soprattutto,non nei cinema,perchè lì ebbe vita breve,ma con il videonoleggio,all'epoca molto attivo:se "Pitch Black" era un lungometraggio a basso budget,ma funzionale e che giocava molto sul buio e su quel che poteva annidarvisi,la seconda avventura con protagonista Riddick ha costi molto più elevati,e non gli giova.Più magniloquente nella messa in scena,con una trama più "canonica",che vede l'antieroe alieno trovarsi a fare da ago della bilancia in una congiura di palazzo di una razza potentissima e dominata da un tiranno apparentemente adorato,in realtà solo temuto:in più,il personaggio principale è venuto a cercare la donna amata,che però sembra ormai un'altra persona,lontana da quella che conosceva."The cronichles of Riddick" è certo un film spettacolare,scenograficamente più ricco,ma se l'idea del regista e sceneggiatore era di ampliare la saga (anche perchè c'è stato un terzo capitolo,fortemente voluto dal protagonista Vin Diesel) e dargli una connotazione più epica,il gioco riesce fino a metà;Diesel indossa il personaggio con fisica aderenza,rimane semmai un pò superflua una signora attrice come Judi Dench nell'apparizione oracolare che annuncia certi sviluppi,ed emergono le bellezze di attrici come Thandie Newton e Alexa Davalos.Si vede bene,ma non dice molto di nuovo,come invece si sarebbe sperato.
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