MURDEROCK-Uccide a passo di danza (I,1984)
DI LUCIO FULCI
Con OLGA KARLATOS,Ray Lovelock,Claudio Cassinelli,Cosimo Cinieri.
THRILLER
In una scuola di ballo in cui si predica l'aggressività e la coltivazione di una sfrenata ambizione come modo di conquistare il famoso "passo in più",vengono uccise delle allieve,prima stordendole con del cloroformio,successivamente bucando loro il cuore e provocando un'emorragia letale con un lungo spillone acuminato.Indaga un commissario chiamato Borges,che non sembra avere eccessiva fretta di risolvere la faccenda,ed enuncia i propri ragionamenti un pò sarcastici spesso sgranocchiando noccioline,e sono diverse le persone sospettate di essere il killer.In più,la proprietaria della scuola,ex-ballerina dalla carriera interrotta presto,ha un sogno ricorrente in cui un uomo la segue per ucciderla,e a un certo punto incontra colui che sogna,e intraprende anche una relazione con lui.... Dopo gli orrori macroscopici dei film dei primi anni Ottanta,come "L'aldilà","Paura nella città dei morti viventi",e "Lo squartatore di New York" (per tacere di "Zombi 2",uscito appena prima) Lucio Fulci compì un'operazione che sconcertò molti suoi fans:girò un thriller parente di quelli di Dario Argento,sfruttando l'onda lunga delle ballerine procaci con gli scaldamuscoli e un body addosso,appena divenute alla moda con il successone di "Flashdance",però molto meno violento dei titoli sopra citati.Magari disposto a mostrare i bei corpi delle ragazze in scena,ma decisamente più soft sul lato orrorifico:protagonista la bellissima Olga Karlatos,che Fulci aveva già diretto,musiche affidate a Keith Emerson (non al suo meglio,diciamolo),ma gli incassi delusero e il regista tornò a realizzare pellicole più impressionanti.Se si chiude un occhio sulla relativa pochezza dei dialoghi,il film qua e là offre qualche goccia di suspence vagamente interessante,si lascia vedere senza allarmare nè tenere sulle spine lo spettatore sull'identità dell'assassino,fino a un certo punto della storia non facile da individuare.Però la derivazione argentiana è fin troppo esplicita,in molti recitano per modo di dire,e quanto a brividi,non se ne provano proprio.Però c'è da dire una cosa:chissà se Joe Eszterhas,nel buttare giù il copione di "Basic instinct" non abbia tenuto a mente un paio di cose viste qua,vedi l'arma dei delitti e una scena con un cassetto aperto....
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