GLI OCCHI DELLA NOTTE
(Wait until dark,USA 1967)
DI TERENCE YOUNG
Con AUDREY HEPBURN,Alan Arkin,Richard Crenna,Efrem Zimbalist,jr..
THRILLER
Operazione che a teatro è ben giocabile,ma al cinema era tutta da dimostrare,anche perchè c'era da sviluppare una tensione emotiva nello spettatore facendo svolgere per nove decimi la storia all'interno di un bilocale,"Gli occhi della notte" divenne un veicolo ottimo per una Audrey Hepburn entrata nella fase matura della propria carriera,che aveva già girato "Sciarada" nel genere giallo (anche se era colorato da un bel pò di rosa),che interpretò una donna cieca,vittima di una congiura organizzata da tre delinquenti,per recuperare una bambola imbottita di bustine di droga pura,capitata casualmente in casa sua.Il film,diretto dal primo regista di James Bond,è un thriller abbastanza ben combinato,con qualche lentezza nella fase centrale,qualche improbabilità logica (le informazioni prese sulla protagonista e il suo uomo,lei che concede fiducia incondizionata al primo che passa..),ma all'epoca fu un lungometraggio che colpì non poco l'immaginario di chi ebbe modo di vederlo:nel ruolo principale,la Hepburn fu meritevole di candidatura all'Oscar,fornendo un'interpretazione convincente e non eccessiva,mentre in contrapposizione,il supercattivo di Alan Arkin è anche troppo mefistofelico e caratterizzato,meglio figurano l'ambiguo Richard Crenna e Jack Weston.L'ultimo quarto d'ora di storia,con la sfida mortale al buio tra la donna e i farabutti che l'hanno dapprima ingannata,e tentano poi di ucciderla,è la cosa migliore,un pezzo di cinema tra i migliori realizzati da Young.
(Wait until dark,USA 1967)
DI TERENCE YOUNG
Con AUDREY HEPBURN,Alan Arkin,Richard Crenna,Efrem Zimbalist,jr..
THRILLER
Operazione che a teatro è ben giocabile,ma al cinema era tutta da dimostrare,anche perchè c'era da sviluppare una tensione emotiva nello spettatore facendo svolgere per nove decimi la storia all'interno di un bilocale,"Gli occhi della notte" divenne un veicolo ottimo per una Audrey Hepburn entrata nella fase matura della propria carriera,che aveva già girato "Sciarada" nel genere giallo (anche se era colorato da un bel pò di rosa),che interpretò una donna cieca,vittima di una congiura organizzata da tre delinquenti,per recuperare una bambola imbottita di bustine di droga pura,capitata casualmente in casa sua.Il film,diretto dal primo regista di James Bond,è un thriller abbastanza ben combinato,con qualche lentezza nella fase centrale,qualche improbabilità logica (le informazioni prese sulla protagonista e il suo uomo,lei che concede fiducia incondizionata al primo che passa..),ma all'epoca fu un lungometraggio che colpì non poco l'immaginario di chi ebbe modo di vederlo:nel ruolo principale,la Hepburn fu meritevole di candidatura all'Oscar,fornendo un'interpretazione convincente e non eccessiva,mentre in contrapposizione,il supercattivo di Alan Arkin è anche troppo mefistofelico e caratterizzato,meglio figurano l'ambiguo Richard Crenna e Jack Weston.L'ultimo quarto d'ora di storia,con la sfida mortale al buio tra la donna e i farabutti che l'hanno dapprima ingannata,e tentano poi di ucciderla,è la cosa migliore,un pezzo di cinema tra i migliori realizzati da Young.
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