venerdì 23 maggio 2014


PAURA NELLA CITTA' DEI MORTI VIVENTI
(I,1980)
DI LUCIO FULCI
Con CATRIONA MACCOLL,CHRISTOPHER GEORGE,Carlo De Mejo,Janet Agren.
HORROR
All'epoca uscivano in sale praticamente deserte,in una programmazione estiva alle porte o agli sgoccioli di una stagione cinematografica,e nel tempo sono divenuti veri e propri oggetti di culto,gli horror estremi italiani:di Lucio Fulci,Aristide Massaccesi,e altri,però contano sia tra i cinefili "comuni" che tra i recensori delle generazioni dai cinquanta in giù molti fans,e giudizi entusiasti."Paura nella città dei morti viventi" doveva intitolarsi solo "Paura" (ed era meglio,perchè il titolo in sè è già abbastanza grottesco...) prevede che in una cittadina spettrale,sorta sulle ceneri di Salem,ove la stregoneria fu il motivo per cui ancora la si ricorda oggi (più che altro per le leggende,e per l'ignobile sorta di inquisizione neocoloniale che prese campo),un prete si impicchi e dia il via a fenomeni orripilanti,fino a far resuscitare cadaveri feroci,che si rivelano dei veri e propri "strizzacervelli",chi ha visto il film capirà cosa voglio dire.Celeberrimi i dilemmi sulle immagini finali di questa pellicola,con lo schermo che si lacera,dopo un provvisorio rasserenarsi della trama,un bambino che corre verso l'obiettivo della macchina da presa ed un grido di donna si alza,a chiudere il racconto,così come lo aveva iniziato;a parte che potrebbe essere anche un'idea registica,resta il fatto che è uno dei titoli più sopravvalutati di quella corrente orrorifica di cui sopra.Scene shock,pance squarciate,interiora che debordano,teste sfondate,un'invasione di zombie miseranda (saranno sette o otto in tutto,va bene il "low budget",però...),ambulanze che vanno via a sirene spiegate dopo aver raccolto morti fatti a pezzi.E vogliamo parlare dei dialoghi?Di pura circostanza,e il tormentone che quasi tutti i personaggi rivolgono a qualcun altro è "Si calmi ora...":certo,visto l'ambientino è una giusta precauzione.Fulci è stato un artigiano estroso,che nonostante la scarsità di mezzi ha realizzato anche cinema che ha colpito nel segno,ma qui siamo alle prese con una sceneggiatura messa insieme malamente intorno alle sequenze in cui si voleva scavalcare il limite del mostrabile,del ributtante a tutti i costi,siamo onesti.

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