LO HOBBIT-Un viaggio inaspettato
(The Hobbit:An unespected journey,USA/NZ 2012)
DI PETER JACKSON
Con MARTIN FREEMAN,IAN MCKELLEN,Richard Armitage,Ken Stott.
FANTASTICO/AVVENTURA
Dopo essere stata inizialmente assegnata a Guillermo Del Toro,per poi passare nelle mani dapprima riluttanti dell'autore della trionfale cavalcata de "Il signore degli anelli",è partita la nuova trilogia legata all'universo tolkieniano di Peter Jackson,che,attingendo dal romanzo scritto precedentemente,benchè più breve del trittico sulla caccia all'anello di Sauron,viene scomposto in tre capitoli.Jackson,mettendo subito le mani avanti,ha specificato che per farne tre film ha immesso nella storia originale elementi tratti da altre opere di J.R.R.Tolkien,e ha conosciuto un pò di freddezza nelle prime recensioni ufficiali.Però,pur all'interno di un primo episodio che deve introdurre la nuova avventura,stavolta non indirizzata ad una guerra totale di forze tra Luce e Tenebra,quindi non metafora della guerra tra Ordine e Caos,ma una rivalsa di un popolo derubato da un mostro,il drago Smaug,"Lo Hobbit-Un viaggio inaspettato" ha il vantaggio di non dover introdurre lo spettatore al mondo fiabesco e fantastico in cui è ambientata l'epopea che comprende,oltre ai piccoli ominidi dai grandi piedi,anche stregoni,elfi,orchi e tante altre creature:e quindi,se nel primo terzo di racconto viene usato un registro brillante per far incontrare Bilbo Baggins,la truppa di nani inferociti e Gandalf,poi il film prende il verso di un'epopea avventurosa,con ritmo ben oliato e squarci di epica di grande respiro,con citazioni volontarie (su tutte la lotta con gli orchi e i goblin che rimanda alla lunga sequenza spielberghiana nei tunnel del secondo "Indiana Jones") e l'intelligente "nascondimento" del drago,di cui sono visibili solo alcuni dettagli,con inevitabile inquadratura che incuriosisce il pubblico nel finale.Jackson è uno dei registi,al momento operativi,che meglio sa imprimere profondità e pittorica aria al proprio cinema,giocando tra primi piani e spazi grandi con perizia e abile senso dello spettacolo.Attore da commedia,Martin Freeman è disinvolto e duetta anche con Gollum,che riappare in una lunga scena,e,oltre a Ian McKellen nelle vesti di un Gandalf meno esperto e qualche volta in preda a un sorpreso imbarazzo,si rivedono Galadriel,Elrond,Frodo,senza badare al decennio trascorso dall'uscita della saga che arrivò a vincere l'Oscar.E forse,in prospettiva,questo primo film è più efficace del corrispettivo dell'altra saga:aspettiamo quindi gli sviluppi di questo nuovo evolversi che,in realtà,racconta fatti precedenti a quelli,com'è noto...
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