DIABOLIK (I,1968)
DI MARIO BAVA
Con JOHN PHILLIP LAW,Marisa Mell,Michel Piccoli,Adolfo Celi.
AZIONE
Uno dei fumetti più longevi e di maggior impatto sul mercato tra i nostrani,nato da un'idea delle sorelle Giussani,"Diabolik" trovò l'unica traduzione sul grande schermo per iniziativa di Dino De Laurentiis,che scelse dapprima Tonino Cervi,ma lo fece fuori dopo una settimana ed ingaggiò Mario Bava,che si ritrovò il film a più alto budget della sua carriera,con 200 milioni di lire,ma che seppe far risultare il lungometraggio molto più costoso di quanto non sia stato.Sfrenatamente pop nei colori,nelle scenografie e nei costumi,il film,che non ottenne il successo economico sperato,e sul set ci furono molti diverbi sia tra il produttore ed il regista,e tra quest'ultimo e l'attore scelto per impersonare l'antieroe dei comics,John Phillip Law,prestante ma tendente all'inespressività cronica:"Diabolik"-film conta su un cast ricco di bei nomi,da Piccoli nei panni dell'acerrimo nemico del protagonista Ginko,alla splendida Marisa Mell nelle poche vesti di Eva Kant,completando con Adolfo Celi,Claudio Gora,Terry Thomas.Sganciato dalla logica nella costruzione della storia,che si limita a mettere in scena Diabolik che attua piani estrosi per compiere colpi azzardati e la legge che lo combatte con mezzi leciti e non,il film procede un pò folle e dichiaratamente nonsense,con dialoghi improbabili e caratterizzazioni su di giri,per rimandare al mondo dei fumetti. Riconosciuto come uno dei film più pop dell'epoca che si tuffava nel beat,"Diabolik" è divertente,artigianale a livello di effetti speciali (c'è un trenino che esplode e piomba in acqua che deve essere della Lima...),ha due protagonisti belli e senz'anima attoriale,e per certi versi può ambire allo status di cult-movie proprio per la sostanza quasi eterea che lo compone.Veloce nel montaggio,musicato con grintosa spensieratezza,presenta una volta di più l'abile,umile mano di Bava,bravo con poco a girare prototipi di kolossal.
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